Nello Judo Tori è colui che conduce l’azione, che esegue il movimento o la tecnica che deve studiare, che prende con le mani, assume, afferra, raccoglie. Mentre Uke è il partner, colui che riceve, accoglie, sostiene.
Nello Shiatsu utilizziamo questi due ideogrammi per indicare rispettivamente Tori colui che porta le pressioni e Uke colui che risponde alle pressioni. Presi in prestito al momento dallo Judo, rimaniamo in attesa di scovare termini sintetici migliori per meglio definire il ruolo attivo che i due protagonisti assumono durante un trattamento Shiatsu.
Solo apparentemente l’unico attivo tra i due è Tori, perché è quello che si muove, compie i gesti e fa acrobazie per portare pressioni in due zone diverse del corpo, mentre Uke appare passivo perché è sdraiato, si fa premere, è rilassato, magari si è anche addormentato… In realtà non esistono parti passive nello Shiatsu. La comunicazione e il cambiamento coinvolgono ambedue gli attori dell’incontro; anzi paradossalmente posso dire che èla persona che riceve le pressioni la più attiva, visto che in genere è quella che “cambia” maggiormente. Adottando espressioni come Tori e Uke, riusciamo ad escludere termini come terapista, paziente, medico alternativo, malato, sofferente, guaritore ecc. che sono totalmente estranei al “fenomeno shiatsu”, restano parole come operatore, praticante, persona trattata, ricevente ecc. che in realtà non rendono comunque l’idea dellacollaborazione attiva tra lo stimolo della pressione e la risposta vitale della contropressione.
Alla prossima…..
Marco Adamo